venerdì 22 aprile 2011

MICHAEL BERG, POWER OF TRANSFORMATION

MB nella seconda sessione di Pesach ha parlato della consapevolezza dell'Egitto e della capacità che dobbiamo raggiungere a sperimentare la Luce anche nell'oscurità e nelle situazioni difficili. Rav Ashlag  scrive che, in ebraico, la differenza tra Luce e Oscurità è solo la lettera aleph; ecco quindi il segreto: iniettare la lettera aleph nelle difficoltà, nei momenti bui. Le benedizioni arrivano solo dopo che abbiamo trasformato oscurità in Luce. Il segreto della trasformazione non sta nel lasciarsi alle spalle le difficoltà, nello schivarle, anzi, bisogna arrivare a affrontarle con la gioia di chi sa che lì risiede la Luce. Iniettare la lettare aleph nel buio significa raggiungere un cambio di consapevolezza che ci fa ottenere grandi benedizioni. Inoltre MB aggiunge che non esistono azioni che ci vengono fatte da altri, ma tutto ciò che incontriamo nel nostro cammino proviene dalla Luce del Creatore e dobbiamo affrontarlo con gioia. Racconta la storia di Rav Akiva la cui consapevolezza era talmente alta che, mentre i Romani lo scorticavano vivo, riuscì a dire che stava aspettando questo momento da tutta la vita.

mercoledì 20 aprile 2011

Karen Berg Pesach 2011

Karen ha piu' volte sottolineato come questo sia un anno molto difficile, pieno di sfide, in attesa del 2012, anno in cui ci sara' un cambio di consapevolezza globale. Queste sfide pero' ci permettono di ricevere nuova energia per salire a un livello superiore del nostro percorso, uno scalino in piu' della scala spirituale. Ci ha esortati a abbandonare la nostra consapevolezza da vittima, a essere pronti a camminare attraverso il fuoco delle difficolta' per diventare delle persone migliori. La spiritualita soltanto puo' unire le persone.
THOSE WHO PRAY WITH UMILITY AND FEELING OF SPIRITUAL POVERTY WILL SEE THEIR PRAYERS ANSWERED (ZOHAR)

Pesach 2011 LA

Vorrei condividere alcuni pensieri degli interventi di questo Pesach appena concluso. Nella sessione iniziate Yehuda ha parlato del concetto di schiavitu' e di liberta', ricollegandosi al passaggio storico degli israeliti dall'Egitto nella terra promessa. Spesso noi siamo schiavi del desiderio di ricevere per noi stessi (DRSA) e la nostra schiavitu' mentale puo' essere ancora piu' forte di quella fisica. La prima, infatti, e' molto difficile da eradicare perche' fa parte del nostro DNA, perche' deriva da centinaia di anni di consapevolezza collettiva che ha fatto si' che noi considerassimo "normali" e non modificabili certi nostri schemi mentali, anzi, siamo portati a pensare che questa schiavitu' faccia parter della nostra vita.
Si crea cosi' una consapevolezza collettiva di schiavitu', in varie forme, che ci porta spesso a affidare la nostra vita a altre persone (medici, avvocati, consiglieri, ecc): cosi' facendo e' come se abdicassimo alla nostra responsabilita' personale.
Quando gli israeliti si sono trovati tra l'esercito egiziano e il mare hanno "gridato" verso Dio, ma il Creatore ha risposto: "perche' mi chiamate, avete gli strumenti, usateli!"
Dobbiamo quindi cercare di recuperare la nostra responsabilita' e la certezza di essere solo noi Creatori del nostro destino.
Il secondo pensiero di Yehuda e' legato al dubbio.
Ci troviamo a vivere in un momento storico critico, dove arriviamoa dubitare  e abbiamo paura di tutto cio' che vediamo. Lo stesso sistema dell'universo e' messo in discussione.
Yehuda racconta la storia di una persona che aveva molti debiti con un ricco signore e non sapeva come pagarli. Pensa allora di rivolgersi a un grande saggio, il Bal Shem Tov, e di chiedergli una risposta. Va a trovarlo, espone la sua situazione e il saggio gli da' una busta che dovra' essere consegnata al creditore di questo pover uomo; lo prega pero' di non aprire la busta. Durante il viaggio la curiosita' e' tale che quell uomo decide di sbirciare nella busta e, con sorpresa, trova un foglio bianco. Avendo pero' certezza nel Bal Shem Tov consegna la busta al creditore, questi la apre e libera l'uomo da ogni debito. Il protagonista della storia, felicissimo, corre dal saggio, lo ringrazia e racconta come sia stato liberato dai debiti. Ma il saggio risponde: sei un idiota, se tu non avessi aperto la busta, non solo non avresti piu' debiti, ma saresti entrato in possesso di tutti i beni del tuo ricco signore.
Yehuda ci invita a non aprire la busta nei prossimi mesi.
Grazie a tutti

domenica 17 aprile 2011

welcome to the USA

trovare alla dogana un bel sorriso aperto che ti da' il benvenuto e' una sensazione piu' che piacevole. e penso a tutte le volte che il nostro personale aeroportuale ringhia: documenti, senza nemmeno alzare gli occhi...
final,mente in albergo mi concedo un drink e la cameriera, dopo aver ordinato un apple martini, mi chiede: che vodka vuole? definetly THIS IS HEAVEN

sabato 16 aprile 2011

you all beloved of my soul, welcome to my new blog

benvenuti nel mio blog, mi trovo nella lounge di BA a Londra in attesa di partire per LA per Pesach, la Pasqua secondo il calendario ebraico. Non ho ancora ben chiaro come gestiro' questo nuovo spazio, ma invito chiunque a interagire con me. Vi chiedo una sola cortesia: pensieri in contenzione non significa pensura o controllo, anzi, credo che la vera liberta' di espressione e pensiero possa venire solo da un controllo del nostro primo istinto, che spesso non corrisponde a cio' che in realta' siamo o pensiamo.
un abbraccio a tutti!